miércoles, noviembre 30, 2005

Hagamos un trato?


Compañera, usted sabe que puede contar conmigo
no hasta dos ni hasta diez sino contar conmigo.
Si alguna vez advierte que la miro a los ojos
y una veta de amor reconoce en los míos
no alerte sus fusiles ni piense qué delirio
a pesar de la veta o talvez porque existe
usted puede contar conmigo.
Si otras veces me encuentra huraño sin motivo
no piense qué flojera igual puede contar conmigo.
Pero hagamos un trato
yo quisiera contar con usted
es tan lindo saber que usted existe
uno se siente vivo y cuando digo esto
quiero decir contar aunque sea hasta dos aunque sea hasta cinco
no para que acuda presurosa en mi auxilio
sino para saber a ciencia cierta
que usted sabe que puede contar conmigo.

Obviamente no es mío, sinó del grandísimo Benedetti, pero me encaja a la perfección.

lunes, noviembre 21, 2005

Míticos, mitici, mítica!


Ir a ver a los Inti es surreal, pero más lo es sacarte una foto con el ídolo de tu vida todo sudado que te susurra a la oreja "tengo las manitos en una posición muy estratégica!"
ahhhh! Daniel Cantillana cuánto te amo!

miércoles, noviembre 16, 2005

Peggio di così...

Quando arrivi a dire “peggio di così non può andare” vuol dire che sei proprio arrivata al tasto off della tua esistenza.
Non so io come fa la gente a vivere in questo freddo, ci penso e ci penso ma non riesco a concepirlo. Oggi quando sono arrivata dal lavoro c’era il mio amico Mauro che andava a prendere la macchina in maglietta e pantaloni estivi, quando mi ha vista si è fermato a fissarmi, e dopo che ha capito che ero io - dietro le due sciarpe, il capellino antimoda e il giubbotto che sbavava fazzoletti sporchi, mi ha detto “ma te sei pazza”. Io? Io sono pazza? Ma guardati addosso infame figlio di Dio! Ci sono 3 gradi fuori e tu esci in costumino da spiaggia! Ma lo fai per cattiveria o sei semplicemente malato di testa? Mah!
A lavorare è stato una guerra. Penso di aver consumato al meno due rotoli di scottex per i vetri, che menomale non sono finiti, sennò a quest’ora avrei continuato col mocio. E poi la gente sembra che non capisce, cavoli, ho 38 di febbre, mi vedi che sto lì che per poco non svengo, e tu mi fai le domande del tipo “mi metti l’ora che non sono capace”? ma guardati il libretto d’istruzioni! Se non sei capace di mettere l’ora al telefono non sei degno di averne uno in tasca… Vergognati!
E poi non mancano quelle tipe che incontri per strada, che ti conoscono ma non si sono mai chieste veramente chi sei. “ciao Andrea! Oh ma guarda come ti trovo bene!” Dai, questa è cattiveria vera e propria, una burla oscena e senza pietà. Cosa dico io dietro i miei occhi rossi e gonfi, le occhiaie che pendono fino al collo, il naso rosso-super-rosso con aggiunta di pelle in meno e acqua che non smette di colarmi dalle narici? Grazie, ma sai, sono tre settimane che ho l’influenza e da ieri anche la faringite? No, me ne sto zitta che è meglio, tu si, tu si che sta bene con i tuoi pantaloni al pube che non so come fanno a star lì senza cadere, e la pancia al vento, come se fosse agosto, eccola, lei col giubottino in jeans e magliettina fine fine come la canzone di Baglioni, con addirittura la scollatura fino all’ombelico… No, mi arrendo, non è mangime per il mio cervello. Fa freddo porco cane, lo dicono anche i giornali. FA F R E D D O!!
Sto male ragazzi, scusatemi ma sono proprio arrivata all’OFF!

miércoles, noviembre 09, 2005

Fra palco e realtà







Ita. Oggi mentre andavo a lavorare mi son messa a fare un po’ di foto, volevo farvi vedere il paesino dove abito quindi fra un pò le foto saranno online. E piccolo ma molto carino (il paese si sintende), e anche se non c’è niente come Pancho (Valparaiso), a Vercelli ho trovato il mio spazio.
Ciò che amo di più dell’Italia è la sua senilità. Ovunque ci si trovi ci sono sicuramente dei veri musei all’aria aperta, Chiese, conventi, castelli, cimiteri, rovine di tutti gli stili e tempi. Ed è questo che mi preoccupa, che dopo le ultime minacce del Sig LAden - e senza entrare nell’ argomento mio personale che sono terrorizzata all’idea che la mia massa encefalica possa servire di alimento agli uccelli dopo un bing bang – il fatto che Roma o qualsiasi altra città italiana venga distrutta mi rode l’anima.
Senza diventare Fallacista né niente di simile, ma mi è difficile capire la cultura dell’Islam, ovvio perché non è la mia. A me l’Italia ha donato non sono famiglia e amici, ma anche tutta la mia storia come essere vivente, e anche se, appunto, la storia di questa civiltà non è stata proprio un esempio a seguire e molti di noi se ne andranno dritto all’inferno, io difendo il mio posto, e lo difendo a mani aperte. Non capisco la voglia di distruggere, la sete di vendetta; non solo dell’Islam ma anche degli Usa, e dell’atmosfera che si è venuta a creare. Non voglio aggiungere altro. Solo che amo questo paese, e vorrei che qualcuno fermasse la spirale di odio che vorrebbe vederlo per davvero sommerso nelle rovine.

Esp. Hoy mientras me iba al trabajo me puse a sacar fotos para que vean el pueblito en donde me encuentro, es chiquito pero sabroso, y aunque no hay nada como Pancho, en Vercelli he encontrado mi espacito.
Lo que más adoro de Italia es su vejez. En cualquier parte te encuentras con verdaderos museos al aire abierto, iglesias del año de la pera, conventos, casonas, castillos, cementerios, ruinas de varios estilos y tiempos. Y es aquí que me detengo a hacer una reflexión.
Después de las últimas amenazas del señor Laden -y sin abordar el hecho que como persona humana estoy cagada de miedo sólo de la idea que mis sesos vengan esparcidos por la estratósfera y se conviertan en comida de pájaros post bing bang, - que las bellezas de este maravilloso país vengan destruidas, es una cosa que me duele profundamente.
Sin ponerme Fallacista o qué, pero si destruyen Roma, destruyen una parte de historia, no sólo de los romanos, sinó de nuestra civilización, que por muy traviesa y maleducada que haya salido, es nuestra y yo la defiendo a mano abierta.
Me es dificil entender la cultura islámica, obvio, porque no es la mía. No es que quiera cambiarme de bando tampoco, pero si al inicio me sentía más anti Usa, ahora digamos que me volví pro humanidad y como estas mentes brillantes no deciden sólo matarse a sí mismos sinó acabar con todo y más, es muy pero muy difícil permanecer objetiva.
La idea no era crear un post periodístico, sinó que me vino mientras hablaba de lo linda que es ésta y otras tantas ciudades de la Bota, y aunque adoro las ruinas de este país, sería una pena que se convirtiera T O D O en ruinas, ya no sería insólito y menos aún admirable.
P.d. Las fotos vienen luego, apenas termine el rollo las meto online.

miércoles, noviembre 02, 2005

Primo appuntamento dal dentista

Hoy fui al dentista, a causa de una corona que se me estaba cayendo. Cuando me sacaron la radiografia, el médico se puso delante del computador y se quedó ahi atónito por más de media hora, hablaba con la asistente, me miraba, y yo ahí con mi toallita azul que no cachaba una.
Después de un rato me dice “Señorita, hace cuánto tiempo usted se trató esta muela?” –En el 2001 “Hace tan poco tiempo!” Ahí siguió pensativo, después vino la pregunta mágica “Señorita, esto se lo hicieron en Italia?” – No po’ doctor, no ve que soy chilena, me lo hizo mi médico antes de venir para acá.
Ahí finalmente respiró el pobre doc, Ah, me dice, entiendo. –Por qué doctor, qué pasa? Nada mijita, es que una cosa así yo no la había visto nunca. Usted tiene al interno del diente unas agujas de alambre, no son nisiquiera de plata, es una técnica usada más de 50 años atrás, yo la estudié en la universidad antes de graduarme y la estudié como una técnica retrógrada, pero no se preocupe, ahora le arreglamos bien su muelita... POR LAS REFUTA DIJO EL HUASO!

Oggi sono andata dal dentista per via di una corona mal messa, quando ha fatto la radiografia mi ha guardato strano, si è messo per bene gli occhiali ed è stato per mezz’ora a fissare il computer col mio dente radiografato… anch’io nella mia ingenuità fissavo il monitor e cercavo di capire cosa ci fosse di così speciale nel mio dente, ma vedevo solo delle righe… Dopo un po’ mi fa “Signorina, ma lei quanto tempo fa ha devitalizzato questo dente, se lo ricorda?” – Certo, è stato nel 2001. “Così di recente?” (Pausa di riflessione) e poi “Il lavoro li è stato fatto in Italia?” –No dottore, sono cilena e l’ho fatto prima di venire qua.
Respiro di sollievo del dentista… “ok, capisco” –Cosa? Cosa c’è che non va!! -Niente, è solo che non ho mai visto niente di simile, le spiego. Lei ha degli aghi all’interno del dente, aghi che non sono neanche d’argento, semplice metallo, una tecnica utilizzata ai tempi dell’antiguerra e che io ho studiato quando andavo all’università, già all’epoca come una tecnica retrograda, ma non si preoccupi, adesso la mettiamo apposto… Figura di merda…

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